domenica 13 maggio 2012

Norme sui Palloni pressostatici

D ECRETO 18 marzo 1996
Decreto ministeriale 18 marzo 1996 (S.O.G.U. n. 85 dell’11/04/1996) concernente “Norme
di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi” coordinato con le
modifiche e le integrazioni introdotte dal Decreto ministeriale 6 giugno 2005 (G.U. n. 150
del 30/06/2005).


ART. 13 - COPERTURE PRESSOSTATICHE
L'impiego di coperture pressostatiche è consentito negli impianti ove è prevista la presenza
di spettatori, praticanti e addetti in numero non superiore a 50 persone; tali coperture
devono essere realizzate con materiali aventi classe di reazione al fuoco non superiore a 2, ed
omologati ai sensi del Decreto del Ministro dell'Interno 26 giugno 1984; devono essere previsti
adeguati sostegni in grado di impedire il rischio del repentino abbattimento in caso di caduta di
pressione; in alternativa possono essere installati dispositivi di allarme sonoro e luminoso che
comunichino ai presenti eventuali anomalie, abbassamenti della pressione e/o carichi di vento o
di neve superiori ai limiti di progetto della zona in esame.
Il sistema di illuminazione, ove sospeso alla copertura, deve essere munito di idonei
dispositivi di protezione e sicurezza contro la caduta accidentale.
Devono inoltre essere previste almeno due uscite di larghezza non inferiore a m 1,20,
detti varchi devono essere opportunamente intelaiati e controventati per evitare, in caso di caduta
del pallone, l'ostruzione dell'uscita.
Deve essere prodotto annualmente al Comune, un certificato di idoneità statica a firma
di tecnico abilitato attestante l'avvenuta verifica del materiale di copertura e dei dispositivi di
cui al comma precedente.

I consumi di un pallone pressostatico.

Molto spesso i clienti mi chiedono i costi fissi per un pallone pressostatico, certo la risposta senza dubbio non può essere mai  precisa al 100%, ma cercerò di  dare comunque un idea, che si avvicini alla realtà. Vi vorrei portare ad esempio i consumi di un pallone pressostati singola membrana 18x36, quello che per intenderci viene utilizzato per la copertura di un campo da tennis... Allora come prima cosa analizziamo i consumi di corrente: come molti di voi sanno, per tenere in piedi un pallone c'è bisogno che le macchine che generano l'aria siano sempre accese, con una portata di aria espressa in Nm3/h, di minimo 10.000 unità, ma senza entrare troppo nel tecnico vediamo il suo consumo di corrente elettrica.

Un generatore di questa entità, ha al suo interno un motore tra i 3-4 kw/h, che sta in funzione 24h/24h,
e ponendo che la media del costo di un kw/h è di 0,20, avremo:

3,5 x 24 =  84 kw/h x€ 0,20 = €16,80 al giorno x 30gg = € 504,00 al mese

Ma si possono ridurre questi costi?

La risposta per fortuna è positiva!!! infatti grazie all'utilizzo di nuove tecnologie si può ridurre fino al 50%  questo costo. Assicurando comunque la pressione necessaria all'interno del pallone.
Ma per maggiori informazione vi rimando sul nostro sito www.tclsport.it o scrivendo alla mia E-mail: info@tclsport.it.


martedì 1 maggio 2012


Esempio di pallone pressostatico           



                            

IL PALLONE PRESSOSTATICO...


La copertura pressostatica è costituita da una unica membrana portante in tessuto di poliestere ad alta tenecità con doppia spalmatura in pvc su entrambi i lati. Il prodotto ottenuto viene sottoposto ad un trattamento antimuffa e ad una successiva laccatura per rispondere al meglio agli agenti atmosferici a cui è sottoposta la copertura. Durante la spalmatura, il pvc viene sottoposto ad un particolare trattamento che lo rende autoestinguente in base alla classe di reazione al fuoco prevista. La membrana è traslucida per consentire una migliore illuminazione naturale e le varie parti, che formano la copertura finale, sono unite mediante una saldatura ad alta frequenza che ne garantisce un ottima tenuta. Le caratteriste portanti della pressostruttura sono dovute ad una sovrappressione all’interno del “guscio” assicurata dall’immissione di aria tramite un generatore che adempie anche al compito di riscaldamento attraverso il suo bruciatore. Nel caso di mancanza di energia elettrica, o in qualsiasi altro caso di avaria del generatore principale, l’impianto di emergenza diesel viene azionato automaticamente per garantire una pressione costante all’interno del “guscio”. Sia il generatore che il gruppo emergenza sono collegati alla copertura mediante apposite maniche, di adeguata sezione, in tessuto PVC. La manica di mandata è completa di sacca di diffusione aria, posta all’interno della copertura, che impedisce flussi violenti e fastidiosi. L’ancoraggio della struttura  al cordolo di fondazione viene garantito da un tubo in ferro zincato inserito in delle asole in tessuto rinforzato che si trovano alla base della copertura, il tubo a sua colta viene inserito negli anelli snodati dei picchetti annegati nel cordolo di c. a.. La copertura prevede un tunnel d’ingresso ed una porta di emergenza. Il tunnel di ingresso è dotato da 2 porte finestrate a doppia anta, munite di maniglione di compensazione della pressione. La struttura portante é costituita da profilati metallici zincati o verniciati e rivestita da tessuto in PVC. L’uscita di sicurezza ad un battente è dotata di maniglione antipanico. La struttura portante é costituita da profilati metallici zincati o verniciati, controventati con saette da fissare alla pavimentazione. L’ingresso e l’uscita di sicurezza sono collegate attraverso dei soffietti di compensazione predisposti sulla copertura che assorbono le naturali sollecitazioni della pressostruttura quando questa è sottoposta a forti raffiche di vento, mentre gli  sforzi  meccanici  vengono sopperiti  da un cavo di  acciaio  rivestito  di  pvc  posto  all'attacco  dei  due  elementi  e  collegato  al  cordolo  di  fondazione con doppio registro di  tensionamento. L’impianto di illuminazione viene gestito da un quadro di comando istallato all’interno del tunnel di ingresso. In caso di forti raffiche di vento , al di sopra dei valori di progetto, la sicurezza degli utilizzatori e della struttura stessa viene garantita da un anemometro posto su un’asta all’altezza di sei metri che fa immediatamente azionare un segnalatore acustico-luminoso.
QUALI SONO I PUNTI DI FORZA DI UN PALLONE PRESSOSTATICO

In questo mio primo blog, come prima cosa, vorrei ringraziare tutti coloro che mi hanno permesso, con la loro fiducia e che come me, hanno creduto in un cambiamento totale di questo mondo, concepito no come misterioso, vicino solo a chi per fortuna o per pregi, abbiamo avuto modo di conoscere queste strutture  ma aperto a tutti. Spero di riuscire a rispondere a tutte le vostre domande o almeno di darvi un idea più vicina possibile alla realtà, di questo strepitoso modo di costruire.